Quel che resta…

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Iniziare con “si è conclusa anche per quest’anno la Milano Fashion Week” non darebbe l’idea di quel che mi ha lasciato. Per la maggior parte dei milanesi si è trattato sicuramente di una settimana come tante altre, che ha portato solo un gran traffico in città, il ritardo in ufficio, la scocciatura di fare la coda per qualsiasi tipo di necessità, ad altri la consapevolezza che quelli che hanno sfilato sono capi che non indosserà mai per i motivi più svariati. Per me che vivo questa settimana come un periodo di estasi e distrazione, come un bambino di fronte al suo nuovo giocattolo, è stata una settimana rivelatrice.

Ho avuto la fortuna di poter partecipare a diversi eventi, ai quali mi presento sempre in punta di piedi, aprendo piano piano le porte, sbirciando da prima con un occhio per cercare di capire dove mi trovo, il più delle volte la sensazione è quella del pesce fuor d’acqua, ma procedendo a passi leggeri riesco ad ambientarmi ed inizia la magia…

Conosco persone straordinarie, quelle che pensi “Oh mamma guarda chi c’è!?!” sono in genere quelle più cordiali, un Matteo Marzotto che ti regge il calice di prosecco mentre ti aggiusti i capelli e ti sistema il ricciolo per la foto, non è proprio da tutti i giorni…, donne coi piedi per terra, veline mancate, fashionblogger che sgomitano e barcollano sull’ultimo modello di Louboutin, prosecco e cocktail a volontà e musica, musica di ogni genere. Al termine di ogni serata con la mia compagna di avventure e fotografa Cristina, abbiamo una sorta di rito, prima di rientrare ci sediamo sulla prima panchina, sul primo gradino o appoggio e in silenzio restiamo a guardare. Rivediamo le foto ma soprattutto torniamo lentamente nel nostro mondo come un uscire dallo specchio magico… ma ci vuole qualche minuto, e lì li vediamo… come Umpalumpa si  muovono silenziosamente, gli addetti ai lavori che corrono da una parte all’altra del quadrilatero della moda fino a notte fonda per far si che il carrozzone della moda non abbia intoppi e tutto proceda come fosse una cosa naturale. Cosa mi resta? la consapevolezza che mi sono divertita, che non potrò mai indossare la maggior parte dei capi che hanno sfilato, che se non prendo troppo sul serio tutto questo potrò divertirmi ancor per molto tempo… ma soprattutto che gli Umpalumpa che si muovono sotto tutto questo mondo, lo fanno silenziosamente perchè nel mondo della moda non v’è lealtà e l’arma migliore sono il sorriso… e il silenzio. Poi tolgo dolorante i miei tacchi chiudo la portiera dell’auto infilo le sneacker e leggo i watsapp delle persone che mi conoscono davvero e rido, dirigendomi verso la periferia lasciando la città con le sue luci che piano piano si affievoliscono. La fashion week 2016 resterà davvero nel mio cuore e non per gli abiti ma per le persone…

Quel che resta… | © Stylettissimo.it
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Autore

Tre amiche, tre vite, tre mondi diversi, un solo amore… le borse, le scarpe, gli accessori.

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