Lo scorso 8 aprile è stato pubblicato “Ovunque tu sarai”, il romanzo d’esordio della scrittrice Fioly Bocca, un’altra esordiente italiana che quelli di Giunti lanciano nella lista degli scrittori al femminile. “Ovunque tu sarai” si propone come una lettura per un ampio pubblico femminile di ogni età. E’ la storia dell’amore di una figlia per la propria madre ammalata, è l’amore di una donna per il proprio fidanzato, con il quale è in procinto di sposarsi, ma del quale non è più innamorata, è la storia d’amore per uno sconosciuto, Arun, incontrato per caso su un treno e che ad uno sguardo comprende tutta la tristezza che la protagonista ha nel proprio cuore.
La storia di Anita ci ha conquistato piano piano, pagina dopo pagina, l’identificazione con la protagonista è immediata, infatti a tutti è capitato di attraversare un periodo difficile e di sentirsi smarriti, e la soluzione dell’autrice però offre speranza e positività.
Anita si è trasferita a Torino da Trento, dove il vento soffia sempre e l’aria è fresca, e dove è costretta a tornare e a fare viaggi frequenti, visto la malattia della madre che la sta spegnendo velocemente. Durante uno di questi viaggi incontra uno sconosciuto, scrittore di libri per bambini che con la gentilezza e i suoi occhi profondi, riesce a leggere nel suo animo, come mai nessuno prima di lui.
Anita aveva scelto di mentire per amore, mente raccontando alla madre nelle sue mail della sera, scritte per augurarle la buonanotte. Anziché raccontare la verità Anita racconta ciò che la madre vorrebbe sentire, cioè che il lavoro all’agenzia letteraria è entusiasmante che il suo fidanzato di lungo corso, Tancredi, è un uomo presente e attento e che i due stanno pensando alle nozze e stanno pensando di costruire insieme la famiglia numerosa che Anita ha sempre desiderato. Questo castello di bugie crolla come sabbia davanti agli occhi di Arun, l’unico che riesce a comprendere il vuoto e la tristezza che sta vivendo Anita. Cosa porterà Anita sempre verso questo sconosciuto, come fosse una calamita sarà la chiave del racconto, che vi conquisterà come pochi testi letterari hanno saputo fare.
