Madame Paulette, al secolo Pauline Adam de la Bruyère , fu la regina delle modiste e conquistò il mondo con i suoi copricapi. Iniziò la sua carriera nel periodo della Seconda guerra mondiale, quando inventò il turban-bicyclette, grazioso cappello che ovviava alla mancanza di coiffeur durante il periodo bellico, perfetto per andare in bicicletta. Da lì iniziò la sua scalata al successo, negli anni ’60. La moglie del presidente Ford ordinò dozzine di cappelli alla modista. A ottant’anni suonati rifiutò di chiudere i battenti, Karl Lagerfeld la volle per la sua prima collezione Haute Couture firmata Chanel nel 1983, così come fece mademoiselle Coco nel 1971 quando domandò a Paulette di essere lei e solo lei a realizzare le pagliette di tessuto per la sua collezione. L’attrice che meglio rappresenta l’eleganza di Madame Paulette è Audrey Hepburn, la modista era solita dire “L’eleganza parte dalla testa. Del resto a cena, di una donna si vedono solo due cose: il cappello e i gioielli” affermazione adattabilissima anche ai tempi moderni e ogni donna con la capigliatura libertina dovrebbe ricorrere all’uso del cappello con più frequenza, per acquisire immediatamente un tocco di eleganza ed essere in ordine in uno schiocco delle dita, anziché relegarsi alla solita triste coda di cavallo fatta in dieci secondi, che con il color cedrata, dei nostri volti nei periodi autunnali, è un invito all’esilio.
1 commento
Bello l’articolo dei cappelli!